Commento alla Sentenza della Cassazione n. 6386/2023: gli oneri probatori delle parti
La sentenza della Corte di Cassazione n. 6386 del 2023 affronta con precisione il tema del risarcimento del danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale, mappando i relativi oneri di allegazione e prova sia per i congiunti richiedenti che per la struttura sanitaria convenuta. Al centro della decisione vi è il principio della vicinanza della prova, che emerge quale criterio cardine per la ripartizione degli obblighi probatori in materia di responsabilità sanitaria.
Il Caso: Responsabilità Sanitaria e Danno Parentale
Il caso riguarda il decesso di una paziente ricoverata per un intervento oculistico, causato da un’infezione insorta dopo una banale caduta in ospedale. La questione ruotava attorno alla mancata diagnosi tempestiva e alla gestione inadeguata dell’infezione. I congiunti della vittima avevano promosso un’azione per ottenere il risarcimento dei danni derivanti dalla perdita del rapporto parentale, lamentando la responsabilità della struttura sanitaria.
La Cassazione ha colto l’occasione per ridefinire con chiarezza:
1. Il regime giuridico applicabile al risarcimento spettante ai congiunti (responsabilità extracontrattuale).
2. Gli oneri probatori specifici per le parti, alla luce del principio della vicinanza della prova.
Principio della Vicinanza della Prova e Ripartizione degli Oneri
1. Azione dei Congiunti: Responsabilità Extracontrattuale
La Corte ha ribadito che il danno da perdita del rapporto parentale configura una responsabilità extracontrattuale (ex art. 2043 c.c.). Pertanto, i congiunti hanno l’onere di provare:
• Il fatto colposo della struttura sanitaria (nel caso in esame, la mancata diagnosi e la gestione negligente dell’infezione).
• Il danno subito (il pregiudizio derivante dalla perdita del rapporto con il congiunto).
• Il nesso causale tra condotta della struttura e danno.
In applicazione del principio di vicinanza della prova, la Corte ha evidenziato che, mentre i congiunti devono fornire una prova iniziale sugli elementi costitutivi della responsabilità, l’onere di dimostrare di aver adempiuto correttamente alle proprie obbligazioni ricade sulla struttura sanitaria.
2. Oneri della Struttura Sanitaria
Alla struttura sanitaria compete provare:
• L’adempimento diligente della propria prestazione.
• L’assenza di colpa, dimostrando che l’evento è stato causato da una circostanza imprevedibile e inevitabile (caso fortuito o forza maggiore).
La Corte ha dettagliato le misure che una struttura deve adottare e provare per esonerarsi dalla responsabilità, come l’implementazione di protocolli di sterilizzazione, sorveglianza, controllo dell’igiene e gestione del personale. Questo elenco rappresenta un’applicazione pratica del principio della vicinanza della prova, in quanto si tratta di elementi che rientrano nella sfera di controllo esclusiva della struttura sanitaria.
Valutazione Critica
Equilibrio nella Ripartizione degli Oneri
Il principio della vicinanza della prova garantisce un equilibrio nella distribuzione degli obblighi probatori:
• I congiunti, pur essendo parte danneggiata, non possono esimersi dal fornire una prova iniziale sui fatti costitutivi della domanda.
• La struttura sanitaria, che si trova in una posizione privilegiata per documentare il rispetto delle leges artis, è chiamata a fornire una dimostrazione rigorosa della propria diligenza.
Questa impostazione tutela il diritto dei pazienti (e dei loro familiari) a un risarcimento giusto, evitando al contempo che la responsabilità sanitaria venga qualificata come oggettiva.
Un’applicazione chiara e pragmatica
La decisione della Cassazione rappresenta un modello di applicazione pragmatica del principio della vicinanza della prova, particolarmente rilevante nei casi di responsabilità complessa come quella sanitaria. Le misure specifiche richieste alla struttura ospedaliera costituiscono una guida concreta sia per i giudici che per le parti, riducendo margini di incertezza.
Tutela dei Terzi e Limiti dell’“Effetto Protettivo” del Contratto
Con riferimento alla responsabilità contrattuale, la sentenza esclude che il contratto stipulato tra il paziente e la struttura possa avere un effetto protettivo verso i congiunti. Tale esclusione ribadisce che il risarcimento ai familiari per danno parentale si fonda su una responsabilità extracontrattuale. Questa precisazione contribuisce a delimitare con chiarezza i confini delle azioni risarcitorie spettanti ai terzi.
Conclusioni
La sentenza n. 6386/2023 rappresenta un contributo importante all’evoluzione della giurisprudenza in materia di responsabilità sanitaria e risarcimento per danno parentale. Il principio della vicinanza della prova emerge come strumento importante per bilanciare gli interessi delle parti:
• Congiunti: Protetti da un’interpretazione non eccessivamente onerosa degli obblighi probatori.
• Strutture sanitarie: Incentivate a rispettare protocolli rigorosi per evitare l’insorgenza di responsabilità.
Questa decisione pone le basi per una gestione più razionale e trasparente delle controversie in ambito sanitario, promuovendo una maggiore responsabilizzazione delle strutture e una tutela effettiva dei diritti dei pazienti e dei loro familiari.
Dr. Carmelo Galipò
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